Oliver Sacks

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Oliver Wolf Sacks

Oliver Wolf Sacks (Londra, 9 luglio 1933New York, 30 agosto 2015) è stato un neurologo e scrittore britannico, dal 2012 docente di neurologia alla New York University School of Medicine.

Tra il 2007 e il 2012 è stato docente di neurologia e psichiatria alla Columbia University, dove tra l'altro era riconosciuto come un Columbia Artist. Precedentemente aveva trascorso diversi anni nella Albert Einstein College of Medicine della Yeshiva University di New York ed era stato professore esterno all'Università di Warwick nel Regno Unito.[1].

Sacks è stato autore di numerosi libri best seller,[2] molti dei quali hanno per soggetto persone con disturbi neurologici. Il suo libro del 1973 Risvegli fu adattato in un film omonimo nel 1990. Il suo libro Musicofilia fu l'oggetto di un episodio della serie Nova della PBS.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Sacks nacque il 9 luglio 1933 a Londra in Inghilterra, il più giovane di quattro fratelli di una coppia di ebrei. Il padre Samuel Sacks, morto nel giugno del 1990, era un dottore in medicina interna[3] e sua madre Muriel Elsie Landau fu una tra i primi chirurghi donna in Inghilterra[4]. La vasta famiglia di Oliver vanta la presenza di importanti personalità, come Abba Eban, statista israeliano, Jonathan Lynn, scrittore e regista, e l'economista Robert Aumann. All'età di sei anni Sacks fu fatto sfollare dai genitori, insieme al fratello, da Londra a causa degli attacchi aerei tedeschi, e a rifugiarsi in un collegio nelle Midlands[4] dove, oltre alla malnutrizione, dovette fare i conti con le crudeli punizioni subite per mano del preside.[5]

Finita la guerra Oliver lasciò il suo vecchio collegio per iniziare a frequentare la St. Paul's School a Londra. In questo periodo, come viene ricordato nella sua biografia Zio Tungsteno - Ricordi di un'infanzia chimica, egli sviluppò un forte interesse per la chimica[6] che durò per tutta la vita. Giunto il momento della scelta del suo futuro professionale, fu fortemente influenzato dai suoi genitori che lo portarono a propendere per la medicina. Entrò così al Queen's College a Oxford[4], dove conseguì il Bachelor of Arts nel 1954.[7] Presso la stessa università, nel 1958, si laureò in Medicina e Chirurgia. Sacks in seguito lasciò l'Inghilterra per trasferirsi prima in Canada e poi negli Stati Uniti per favorire gli sviluppi della propria carriera. Divenuto un celebre neurologo, ottenne un posto di lavoro al Mt. Zion Hospital di San Francisco e all'Università della California (UCLA).[8] Nel 2015 pubblica una serie di articoli sul The New York Times congedandosi dal suo pubblico. Il 30 agosto dello stesso anno si spegne nella sua casa di New York.[9]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver ottenuto il riconoscimento delle sue qualifiche britanniche, Sacks si trasferì a New York, dove ha vissuto e praticato neurologia dal 1965 nel Beth Abraham Hospital, nel Bronx.[10] Qui Sacks lavorò con un gruppo dei sopravvissuti all'encefalite letargica del 1920.[10] Questi pazienti e i trattamenti a cui il nostro li sottoponeva sono alla base del suo libro Risvegli. Fin dal suo arrivo negli Stati Uniti, Sacks prestò servizio come neurologo presso diverse case di riposo nella città di New York, gestite dalle piccole sorelle dei poveri, e dal 1966 al 1991 fu consulente neurologico presso lo Psychiatric Center nel Bronx.[10] Nel 1966 inizia a lavorare al Beth Abraham Hospital di New York, e conduce le proprie ricerche sui pazienti postencefalici. Sono di questi anni anche le sperimentazioni di Sacks con l'LSD[11]. Nel 1975 diviene professore associato di neurologia presso l'Albert Einstein College of Medicine di New York, nel 1992 diviene professore aggiunto di psichiatria e neurologia presso la New York University School of Medicine fino al 2007, anno nel quale passò alla Facoltà di neurologia e psichiatria della Columbia University.[8]

Nel 2012 è tornato però nella New York University School of medicine, prestando servizio sia come professore di neurologia sia come consulente neurologico al centro per l'epilessia di New York. Il lavoro di Sacks al Beth Abraham ha aiutato la fondazione a trovare il luogo dove è stato costruito l'Institute of Music and Neurologic Function (IMNF), del quale Sacks è stato consulente medico.[12] L'istituto lo onorò nel 2000 assegnandogli il primo Music Has Power Award,[13] premio che Sacks riottenne nel 2006 per celebrare "i suoi 40 anni di servizio al Beth Abraham e per il suo grande contributo a supporto alla music therapy e all'effetto che la musica provoca al cervello umano."[14] Sacks è restato consulente neurologico alle piccole sorelle dei poveri e ha continuato ad esercitare la propria professione all'Istituto di neuroscienze e al New York Botanical Garden.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Durante la sua vita Sacks ha sofferto di prosopagnosia, malattia che causa difficoltà nel riconoscere i visi delle persone.[15] Sacks ha spesso parlato pubblicamente delle sue patologie, anche di quelle più particolari. Nel dicembre del 2010, ad esempio, ha descritto come avesse perso la visione binoculare l'anno precedente a causa di un tumore maligno che aveva colpito il suo occhio destro.[15] Questa perdita viene descritta anche nel suo libro L'occhio della mente, pubblicato nell'ottobre del 2010.[16]. In altre due occasioni Sacks si racconta al pubblico, in un'intervista con Leslie Stahl in un episodio di 60 Minutes, nel marzo del 2012, dove ha parlato delle sue difficoltà con la prosopagnosia, e nel documentario della BBC Imagine del 28 giugno 2011.[17]

Sacks non si è mai sposato[18], attribuendone inizialmente le ragioni alla timidezza, che inquadra come una patologia.[19] Solo nel 2015, mediante la sua autobiografia On the Move: A Life dichiarò di essere omosessuale.[20]

Un anno dopo la pubblicazione di Risvegli, Sacks è stato protagonista di un pericoloso incidente durante una scalata in solitaria in cui, fortunatamente, riportò solamente la rottura di una gamba.[21]

Durante il suo periodo all'UCLA Sacks sperimentò varie droghe su se stesso, descrivendone gli effetti in un articolo pubblicato nel 2012 dal The New Yorker[22] e nel suo libro Allucinazioni del 2012. Durante uno di questi esperimenti con l'anfetamina, lesse un libro del XIX secolo di Edward Liveing (padre di George Downing Living) e le emozioni provate durante questa lettura lo convinsero a registrare e pubblicare le sue osservazioni sulle stranezze e le patologie neurologiche.[22]

Nel febbraio 2015 rivelò di essere malato terminale di cancro al fegato e che gli rimanevano pochi mesi di vita.[23] Sacks è morto nella sua casa di Manhattan a New York il 30 agosto 2015, all'età di ottantadue anni.[24]

Scritti[modifica | modifica wikitesto]

Sacks inizia a scrivere le sue esperienze neurologiche con i propri pazienti nel 1970, sia pubblicando numerosi libri che scrivendo per periodici quali The New Yorker e The New York Review of Books articoli di carattere medico, scientifico e di ordine generale.[25][26][27] Tra i numerosi premi ricevuti per questi suoi lavori spicca il Lewis Thomas Prize for Writing about Science, assegnatogli nel 2001.[28]

Gli scritti di Sacks coprono un campo di media vastissimo, più di tutti gli autori di testi e opere riguardanti la medicina a lui contemporanei e, nel 1990, il New York Times sottolinea che “Sacks è diventato una specie di poeta laureato della medicina contemporanea”.[29] Le sue descrizioni dei problemi o condizioni neurologiche spesso chiariscono la maniera in cui il cervello si rapporta con la percezione, la memoria e l'individualità. Il suo stile letterario prevede una dettagliata narrazione delle anamnesi, riallacciandosi alla tradizione dei clinical anecdotes del diciannovesimo secolo, che vede come principale esponente il neuropsicologo russo Aleksandr Romanovič Lurija.

I pazienti descritti da Sacks sono spesso in grado di adeguarsi alla propria situazione in modi differenti nonostante le loro condizione neurologiche siano solitamente considerate incurabili[30]. Nella sua opera più famosa, Risvegli, dalla quale è stato tratto un film omonimo ed un documentario, sono descritte le varie risposte[10] di pazienti post-encefalitici del Beth Abraham alla somministrazione di una nuova sostanza, la L-Dopa. In altre sue opere sono invece descritti casi di persone affette dalla sindrome di Tourette o da varianti particolari della malattia di Parkinson. L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello racconta di un uomo affetto da una malattia visiva, l'agnosia[31]; il libro diede spunto a Michael Nyman per l'elaborazione di un melodramma omonimo. L'opera Un antropologo su Marte, che vinse un Polk Award, narra l'incontro con la professoressa Temple Grandin affetta da una particolare forma di autismo, la sindrome di Asperger. Vedere voci, libro del 1989, copre una varietà di argomenti su studi effettuati sui sordi (Sordità). Nel libro L'isola dei senza colore Sacks scrive riguardo ai suoi studi e ai suoi viaggi nelle isole del Pacifico. Su una di queste una straordinaria percentuale di autoctoni, il popolo Chamorro di Guam, è affetto da una malattia neurodegenerativa conosciuta come Lytico-bodig di cui Sacks, insieme ad Paul Alan Cox, fa risalire la possibile causa alla beta-metilammino-L-alanina contenuta nelle Cycadales.[32][33] Nel 2015, dichiarando pubblicamente in un articolo la sua malattia terminale, annuncia di avere ancora diversi libri quasi conclusi da pubblicare.

Critiche[modifica | modifica wikitesto]

Il lavoro di Sacks non è esente da aspre critiche da parte della comunità scientifica e non. Durante gli anni settanta e ottanta il suo libro e i suoi articoli riguardanti i pazienti di Risvegli vennero ignorati da una buona parte dell'establishment medico, poiché si sosteneva che il suo lavoro non fosse condotto con un metodo quantitativo, ma con uno studio alla cieca. Makoto Yamaguchi[34] mise in discussione le sue abilità con pazienti autistici sostenendo che le spiegazioni matematiche di Sacks fossero inesatte. Anche Arthur K. Shapiro - descritto come "il padre della ricerca moderna sui tic"[35] - criticò duramente l'operato di Sacks sostenendo che fosse molto meglio come scrittore che come clinico.[36] Sebbene molti caratterizzino Sacks come uno scrittore e dottore "compassionevole"[37][38][39], altri pensano che abbia sfruttato la sua materia[40] tanto da essere chiamato “l'uomo che confuse i suoi pazienti con la carriera letteraria” da Tom Shakespeare, accademico britannico e attivista per i diritti dei disabili,[41] e da definire il suo lavoro come “lo show di un intellettuale fanatico”. La risposta di Sacks alle critiche non si fece attendere e in un'intervista dichiarò: “Spero che la lettura di quanto ho scritto riveli rispetto e apprezzamento, non il desiderio di esporre o esibire solo per dare un brivido… ma è una faccenda delicata".[42]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Sacks è stato membro di diverse accademie di arte e di scienza, tra le quali l'American Academy of Arts and Letters (letteratura) (dal 1996),[43] la New York Academy of Sciences (dal 1999),[44] del Queen's College, Oxford[45] e della American Academy of Arts and Sciences (dal 2002) (Class IV—Humanities and Arts, Section 4—Literature).[46] Nel 2001, inoltre, venne premiato con il Lewis Thomas Prize dalla Rockefeller University.[47] Sacks fu anche omaggiato con diversi dottorati honoris causa. Nello specifico nelle Università di: Georgetown University (1990)[48]College of Staten Island (1991), Tufts University (1991),[49], New York Medical College (1991), Medical College of Pennsylvania (1992), Bard College (1992),[50] Queen's University dell'Ontario (2001),[51] Gallaudet University (2005),[52] Oxford university (2005),[53] Pontificia Universidad Católica del Perú (2006),[54] Cold Spring Harbor Laboratory (2008). Sacks riceve anche alcuni riconoscimenti come il dottore in legge dalla Oxford University, nel giugno del 2005,[55] e il riconoscimento “Columbia Artist” dalla Columbia University nel 2007. Questo premio venne creato specificamente per lui e gli conferisce la possibilità di accedere all'università senza restrizioni.[56] Riceve anche altri riconoscimenti come la nomina a commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico, nel Queen's Birthday Honours,[57] e l'assegnazione del suo nome a un asteroide della fascia principale chiamato appunto 84928 Oliversacks.[58]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Prefazioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ "NYU Langone Medical Center Welcomes Neurologist and Author Oliver Sacks, MD", su newswise.com, 13 settembre 2012.
  2. ^ Borzoi Reader | Authors | Oliver Sacks, su About the Author, Random House. URL consultato il 23 dicembre 2013.
  3. ^ Un antropologo su Marte (Adelphi 1995), p. 70
  4. ^ a b c Brown, Andrew, Oliver Sacks Profile: Seeing double, su The Guardian, 5 marzo 2005. URL consultato il 24 dicembre 2013.
  5. ^ Nadine Epstein, (2008), Uncle Xenon: The Element of Oliver Sacks. Moment Magazine
  6. ^ Oliver Sacks, Uncle Tungsten: Memories of a Chemical Boyhood, Vintage Books, 2001, ISBN 0-375-40448-1.
  7. ^ Oliver Sacks, MD, FRCP, su oliversacks.com, Official site. URL consultato il 9 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2008).
  8. ^ a b Columbia University website, section of Psychiatry (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2013).
  9. ^ (EN) Gregory Cowles, Oliver Sacks, Neurologist Who Wrote About the Brain’s Quirks, Dies at 82, in The New York Times, 30 agosto 2015. URL consultato il 16 marzo 2024.
  10. ^ a b c d Biography . Oliver Sacks, MD, FRCP, su oliversacks.com, Official website. URL consultato il 9 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2008).
  11. ^ http://www.lastampa.it/2015/08/30/cultura/oliver-sacks-i-miei-viaggi-con-llsd-nel-paese-delle-meraviglie-kf3T0xg7LuOy9CqEofpaaJ/pagina.html
  12. ^ About the Institute, su bethabe.org, Institute for Music and Neurologic Function. URL consultato il 9 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2008).
  13. ^ Henry Z. Steinway honored with 'Music Has Power' award: Beth Abraham Hospital honors piano maker for a lifetime of 'affirming the value of music' [collegamento interrotto], in Music Trades Magazine, 1º gennaio 2006. URL consultato il 9 agosto 2008.
  14. ^ 2006 Music Has Power Awards featuring performance by Rob Thomas, honoring acclaimed neurologist & author Dr. Oliver Sacks, su pr.com, Beth Abraham Family of Health Services, 13 ottobre 2006. URL consultato il 24 dicembre 2013.
  15. ^ a b Katz, Neil, Prosopagnosia: Oliver Sacks' Battle with "Face Blindness", su CBSnews.com, 26 agosto 2010. URL consultato il 3 febbraio 2010.
  16. ^ Murphy, John. "Eye to Eye with Dr. Oliver Sacks" (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2013)., Review of Optometry, 9 December 2010
  17. ^ "The Man Who Forgot How to Read and Other Stories", su bbc.co.uk. URL consultato il 30 giugno 2011.
  18. ^ Oliver Burkeman, Sacks appeal, su guardian.co.uk, The Guardian, 10 maggio 2013. URL consultato l'11 maggio 2013.
  19. ^ Silberman, Steve (December 2001). "The Fully Immersive Mind of Oliver Sacks". Wired.
  20. ^ Sacks, O. On the Move: A Life. Knopf (2015). ISBN 0385352549
  21. ^ Oliver Sacks, The Joy of Old Age. (No Kidding.), in The New York Times, 6 luglio 2013.
  22. ^ a b Oliver Sacks, Altered States, in The New Yorker, 27, p. 40. URL consultato il 14 dicembre 2012.
  23. ^ Oliver Sacks, My Own Life, su nytimes.com, The New York Times, 19 febbraio 2015. URL consultato il 19 febbraio 2015.
  24. ^ New York Times Oliver Sacks dies at 82 neurologist and author explored the brains quirks.
  25. ^ Archive: Search: The New Yorker—Oliver Sacks, su newyorker.com. URL consultato il 24 dicembre 2013.
  26. ^ Oliver Sacks—The New York Review of Books, su nybooks.com. URL consultato il 24 dicembre 2013.
  27. ^ Oliver Sacks . Publications & Periodicals, su oliversacks.com. URL consultato il 13 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2008).
  28. ^ Lewis Thomas Prize, su featuredevents.rockefeller.edu, The Rockefeller University, 18 marzo 2002. URL consultato il 23 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2012).
  29. ^ Broyard, Anatole, Good books abut (sic) being sick, in The New York Times, 1º aprile 1990. URL consultato il 23 dicembre 2013.
  30. ^ Oliver Sacks, Prefazione, in Un antropologo su Marte, New, London, Picador, 1996 [1995], pp. xiii–xviii, ISBN 0-330-34347-5.
    «"The sense of the brain's remarkable plasticity, its capacity for the most striking adaptations, not least in the special (and often desperate) circumstances of neural or sensory mishap, has come to dominate my own perception of my patients and their lives."»
  31. ^ Filmato audio Video: The Man Who Mistook His Wife for a Hat (1987), The Open Mind, 1987. URL consultato il 23 dicembre 2013.
  32. ^ Murch SJ, Cox PA, Banack SA, Steele JC, Sacks OW, Occurrence of beta-methylamino-l-alanine (BMAA) in ALS/PDC patients from Guam, in Acta Neurol. Scand., vol. 110, n. 4, ottobre 2004, pp. 267-9, DOI:10.1111/j.1600-0404.2004.00320.x, PMID 15355492.
  33. ^ Cox PA, Sacks OW, Cycad neurotoxins, consumption of flying foxes, and ALS-PDC disease in Guam, in Neurology, vol. 58, n. 6, marzo 2002, pp. 956-9, PMID 11914415.
  34. ^ Yamaguchi M, Questionable aspects of Oliver Sacks' (1985) report, in J Autism Dev Disord, vol. 37, n. 7, agosto 2007, pp. 1396; discussion 1389–9, 1401, DOI:10.1007/s10803-006-0257-0, PMID 17066308. for free access http://secamlocal.ex.ac.uk/people/staff/mrwatkin/isoc/sacks-yamaguchi.htm Archiviato il 26 luglio 2008 in Internet Archive.
  35. ^ Gadow KD, Sverd J, Attention deficit hyperactivity disorder, chronic tic disorder, and methylphenidate, in Adv Neurol, vol. 99, 2006, pp. 197-207, PMID 16536367.
  36. ^ Kushner, HI. A Cursing Brain?: The Histories of Tourette Syndrome. Harvard University Press, 2000, p. 205. ISBN 0-674-00386-1
  37. ^ Judith Weinraub, Oliver Sacks: Hero of the Hopeless; The Doctor of 'Awakenings,' With Compassion for the Chronically Ill, su The Washington Post, 13 gennaio 1991. URL consultato il 23 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2012).
  38. ^ David Bianculli, Healthy Dose of Compassion in Medical 'Mind' Series, su New York Daily News, 25 agosto 1998. URL consultato il 12 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2009).
  39. ^ Michiko Kakutani, Finding the Advantages in Some Mind Disorders, su New York Times, 14 febbraio 1995. URL consultato il 23 dicembre 2013.
  40. ^ Verlager, Alicia, Decloaking Disability: Images of Disability and Technology in Science Fiction Media (PDF), su cms.mit.edu, MIT.edu, agosto 2006. URL consultato il 10 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2008).
    «However, Sacks' use of his preoccupation with people with disabilities as the foundation for his professional career has led many disability advocates to compare him to P. T. Barnum, whose own professional career (and its subsequent monetary profit) was based to a large degree upon his employment of PWD as 'freaks.' ... Note also the science fiction aspect to the title of Sacks' book, which frames the disabled people he writes about as 'aliens' from a different planet. One issue in the dynamic of the expert who appoints himself as the official storyteller of the experience of disability is that both the professional and financial success of the storyteller often rely upon his framing of the disabled characters as extraordinary, freakish, or abnormal. This is what disability studies scholars and disability advocates term the 'medicalization of disability' (Linton 1998, 1–2).»
  41. ^ Tom Shakespeare, Book Review: An Anthropologist on Mars, in Disability and Society, vol. 11, n. 1, 1996, pp. 137-142, DOI:10.1080/09687599650023380. URL consultato il 23 dicembre 2013.
  42. ^ Oliver Burkeman, Sacks appeal, su The Guardian, 10 maggio 2002. URL consultato il 23 dicembre 2013.
  43. ^ Current Members, su artsandletters.org, The American Academy of Arts and Letters. URL consultato il 15 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2016).
  44. ^ New York Academy of Sciences Announces 1999 Fellows, su nyas.org, New York Academy of Sciences, 6 ottobre 1999. URL consultato il 15 agosto 2008.
  45. ^ (EN) Honorary Fellows, su queens.ox.ac.uk, The Queen's College. URL consultato il 2 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2015).
    «1999 Sacks, Oliver Wolf, CBE, BM BCh MA Oxf»
  46. ^ Class of 2002 – Fellows, su amacad.org, American Academy of Arts and Sciences, 2002. URL consultato il 15 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2008).
  47. ^ Oliver Sacks, Awakenings Author, Receives Rockefeller University's Lewis Thomas Prize, su runews.rockefeller.edu, Rockefeller University, 2002. URL consultato il 26 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2009).
  48. ^ http://www.oliversacks.com/about-the-author/curriculum-vitae/ (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2010).
  49. ^ Tufts University Factbook 2006–2007 (abridged) (PDF), su institutionalresearch.tufts.edu, Tufts University, p. 127. URL consultato il 15 agosto 2008.
  50. ^ Bard College — Honorary Degrees, su bard.edu, Bard College. URL consultato il 5 dicembre 2016.
  51. ^ Neurologist, peace activist among honorary graduands (PDF), su Gazette, vol. XXXII, no. 9, Queen's University, 7 maggio 2001, pp. 1, 2. URL consultato il 15 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2007).
  52. ^ Honorary Degree Recipients, su gallaudet.edu, Gallaudet University, 5 dicembre 2015. URL consultato il 15 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2014).
  53. ^ 2005 honorary degrees announced, su admin.ox.ac.uk, University of Oxford, 14 febbraio 2005. URL consultato il 15 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2007).
  54. ^ (ES) Doctores honoris causa, su pucp.edu.pe, Pontificia Universidad Católica del Perú. URL consultato il 15 agosto 2008 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2009).
  55. ^ Oxford to confer doctorate on Manmohan Singh [collegamento interrotto], su New India Press, 15 febbraio 2005. URL consultato il 9 agosto 2008.
  56. ^ Oliver Sacks @ Columbia University (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2010). Arts Initiative @ Columbia University. 2009. accessed 10 October 2011
  57. ^ (EN) The London Gazette (PDF), n. 58729, 14 June 2008, p. 25.
  58. ^ Honorary FFRF Board Announced, su ffrf.org. URL consultato il 20 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2010).

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